I fatti di mercoledì, con il Cagliaritano colpito da un nubifragio e la zona di Capoterra, Rio San Girolamo in particolare, colpiti in maniera devastante, mettono in secondo piano, come è giusto che sia, l’aspetto sportivo del nostro torneo.
Abbiamo avuto, e abbiamo tuttora, molti soci ed amici che lavorano ininterrottamente per cercare di recuperare tutto quello che possono nelle loro abitazioni, mi riferisco in special modo agli amici abitanti di Rio S. Girolamo che sfollati hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni lasciandole sommerse dal fango, che hanno subito enormi danni economici e che per fortuna vedono salvi i loro bambini e le loro mogli dopo aver corso un serio pericolo.
Noi mercoledì abbiamo fermato il torneo in quanto ci sembrava assurdo giocare in quel clima reso drammatico dalle notizie che si susseguivano.
L’indomani ho personalmente chiesto alle squadre impegnate in calendario, cosa intendessero fare e a parte la gara della Sirti S2 impegnata nel proprio stabilimento di Elmas inondato da detriti, abbiamo deciso di riprendere.
Questa decisione ci è sembrata la più naturale in quanto fermarci senza organizzare qualcosa che venisse in aiuto alle persone colpite, non avrebbe avuto molto senso. Crediamo quindi che pur essendo sensibilmente colpiti dall’accaduto, dispiaciuti ed insieme preoccupati per gli amici e le loro famiglie, fermare le nostre gare sarebbe sembrata una forzatura totalmente inefficace e solo simbolica. Certo qualche messaggio di solidarietà a Flavio, Massimo, Mauro, Roberto ….. dai loro compagni di squadra, sarebbe stato certamente gradito, ma qui entriamo nella sfera della sensibilità personale ed a noi non compete giudicarla.
Forse avremmo, anzi avrei, dovuto organizzare qualcosa per arrivare in zona e aiutare materialmente queste persone, anche solo per farle sentire meno sole. Questo si, forse Alantornei lo poteva fare, ma siamo certi che arrivare li da sprovveduti nel momento più critico, non attrezzati, sarebbe servito? Magari poteva essere solo di intralcio.
Io personalmente sono stato impegnato sabato in un turno di presidio legato proprio a questa emergenza, e mi sono potuto recare nella zona solo questo pomeriggio, trovandomi davanti uno scenario di guerra, con vere e proprie montagne di macerie, un intero rione sventrato da un‘onda di fango, divenuto irriconoscibile e quasi surreale. Ma ho visto anche tanta tanta solidarietà.
Scusate quindi se per questo numero non parliamo delle gare disputate, è il minimo che possiamo fare per rispetto verso chi è stato così duramente colpito. Ci rifaremo con gli interessi nelle prossime settimane.
Per finire vorrei fare una considerazione che riguarda il sociale, da cagliaritano. Vorrei dire che quello che “RADIO PRESS” ha fatto in questi giorni, la diretta ininterrotta di mercoledì al servizio di chi voleva conoscere esattamente l’entità del dramma, di chi voleva sapere come raggiungere la propria casa imboccando le strade giuste, tutto questo è stato un vero e proprio servizio pubblico.
Mi auguro siano gli enti preposti (la Regione in primo luogo) e non Alantornei a riconoscere questo merito ad una Radio forse non ricca di risorse economiche, ma di professionalità, sensibilità sociale e civica si, molto molto ricca .
Alantornei |